Rifondazione : serve il Reddito di Cittadinanza

Luciano URAS : rifondazione comunista ripropone con forza il "reddito di cittadinanza" come patto sociale di solidarietà ed inclusione, nel quadro di un progetto di contrasto alle povertà realizzato con il concorso di Regione e Stato . "Una parte rilevante della società italiana - quella meridionale in particolare - dovrà sopportare le conseguenze di una impressionante crisi economico finanziaria che ha radici e cause nelle politiche fallimentari del liberismo sfrenato. Tutti coloro, le forze politiche di centro - destra, le associazioni degli industriali, i potentati finanziari, che hanno sostenuto le privatizzazioni generalizzate, il mercato senza regole, la speculazione finanziaria, oggi si pentono. Tanto si pentono che chiedono aiuto, terrorizzati di perdere i super guadagni realizzati con la precarizzazione del lavoro e la riduzione dei diritti. Le imprese, che non hanno investito in innovazione e formazione del personale, nella qualità del prodotto, ma solo sullo sfruttamento del lavoro dipendente chiedono aiuto alle casse pubbliche, allo Stato e alla Regione. Le grandi imprese pretendono grandi contributi mentre le piccole, quelle artigiane ed individuali, quelle fondate sul lavoro, ancora una volta, per scelta del Governo rischiano di essere abbandonate e lasciate fallire. Tutto questo vorrà dire nuova povertà. Maggiore disoccupazione, un numero superiore di famiglie in grave disagio. Per questo non si deve credere ai pentimenti, non si devono dissipare le risorse di tutti. Tutto ciò richiede, invece, una politica nuova ed efficace di sviluppo equilibrato, che stiamo costruendo e che è integralmente presente nelle nostre proposte di "vera rinascita" e nel programma della coalizione democratica con Renato Soru candidato Presidente. Richiede, anche, strumenti nuovi e coraggiosi di contrasto alle povertà vecchie e nuove. Per questo riproporremo anche nella prossima legislatura "il reddito di cittadinanza" come strumento di intervento, come realizzazione del patto sociale di solidarietà e di inclusione tra " Stato e Cittadino". Per questo la proposta di legge regionale avrà un carattere prevalentemente sperimentale, e dovrà anticipare una legge nazionale di iniziativa regionale che coinvolga - in modo specifico sotto il profilo finanziario lo Stato e l'Unione Europea. Una legge da sostenere attraverso una ampia raccolta di firme che chiami il Governo ad esercitare le proprie responsabilità scegliendo di garantire un reddito alle persone e alle famiglie, piuttosto che profitti e privilegi all'imprenditoria. Per una decisa azione di riequilibrio sociale partendo dal processo di sostanziale equità redistributiva delle risorse disponibili, la nostra proposta si pone l' obiettivo di un riconoscimento del reddito di cittadinanza, come disponibilità minima globale in favore di ogni persona in ragione dei bisogni essenziali e della dignità della vita, da attribuire attraverso percorsi lavorativi e formativi funzionali all'inserimento stabile in attività produttive e di servizio, anche di valore sociale. Per le necessarie coperture finanziarie proponiamo inoltre l'istituzione del "Fondo regionale di solidarietà sociale", come luogo e strumento di raccolta e di organizzazione delle risorse necessarie, pubbliche e private, per rispondere progressivamente alla totalità delle condizioni di forte disagio presenti nella nostra società.

1 commento:

Anonimo ha detto...

I format copia incolla!!
Vi ricordate Pili su copioni?

Meglio Soru e ben accompagnato (con Rifondazione Comunista)